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Indagini bancarie e finanziarie

Indagini bancarie e finanziarie: cosa devi sapere

Indagini bancarie e finanziarie, in generale, sono all’ordine del giorno: ne sentiamo parlare sui giornali praticamente sempre.

Ma siete sicuri di sapere di cosa si tratti? Beh, se avete dei dubbi eventuali, potreste trovare utile questo articolo.

Indagini bancarie

Le indagini bancarie  riguardano l’acquisizione di informazioni, notizie e dati relativi ai rapporti, continuativi o anche occasionali intrattenuti dal soggetto indagato con gli istituti di credito con Poste Italiane o con un qualsiasi altro istituto finanziario.

La finalità è, ovviamente, quella di far emergere posizioni attive su cui agire per effettuare un pignoramento verso terzi (sia che siano aziende, sia che siano privati) o per conoscere la situazione patrimoniale di una controparte.

Attraverso l’acquisizione e l’analisi di informazioni, infatti, gli studi legali, possono procedere con maggiore facilità e rapidità a svolgere le attività volte a recuperare un credito o a individuare capitali che l’indagato non vuole far conoscere.

Queste tipologie di indagini hanno bisogno di essere realizzate da mani esperte! Noi di Vision ci occupiamo proprio di questo.

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Accertamenti bancari e finanziari

Gli accertamenti bancari sono basati sulla ricostruzione di movimenti finanziari che non sono giustificabili da parte dell’imprenditore, persona fisica o società commerciale, ma anche dal lavoratore autonomo.

Si tratta di un accertamento che viene regolato con l’articolo 32, comma 1, del DPR numero 600/1973. In questo senso, vengono intesi come ricavi, compensi, gli importi riscossi nell’ambito di rapporti finanziari quando non indicato dal contribuente il soggetto beneficiario di questi movimenti e quando questi non risultano dalle scritture contabili.

Chi può farli

Ma chi è che può procedere con questo tipo di accertamento?

Si tratta di organi specifici, ovvero Uffici dell’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza. Cosa importante da sapere è che questo tipo di accertamento è eseguibile soltanto dopo un’autorizzazione da parte dell’autorità amministrativa competente, quindi o direttore Centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle Entrate, o direttore Regionale dell’Agenzia o Comandante Regionale della Guardia di Finanza. 

L’autorizzazione non è un atto dovuto, ma come si dice in gergo tecnico “discrezionale”: questa deve essere motivata per assicurare la tutela del contribuente che viene sottoposto ad indagine. Viene sottintesa la necessità di trasparenza e effettiva necessità di tutela del contribuente.

Ecco perché nella stessa dovranno essere contenuti:

1. estremi identificativi del soggetto nei confronti del quale si vuole eseguire l’indagine;

2. il periodo preciso dell’indagine;

3. i motivi precisi che portano all’indagine.

Il contribuente che viene sottoposto ad indagine finanziaria può presentare una richiesta di presa visione dell’autorizzazione ma solo dopo la conclusione del procedimento, solo dopo aver ricevuto avviso di accertamento.

Contraddittorio anticipato

Una delle garanzie che vengono riconosciute al contribuente indagato è legata al contraddittorio anticipato.

Difatti, gli Uffici possono invitare i contribuenti a comparire. Il contraddittorio, però, secondo l’orientamento consolidato dalla Cassazione, non è un obbligo, ma una facoltà dell’amministrazione finanziaria.

Il diritto di fornire una prova contraria, quindi di difendersi, è assicurato dal contribuente in sede di giudizio.

Strumento contro evasioni fiscali

Si tratta di uno strumento essenziale per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, quindi dei redditi evasi, quando gli strumenti principali di forma preventiva non portano esito positivo. Difatti, come abbiamo potuto vedere, i movimenti rilevati sui conti finanziati dei contribuenti possono essere utilizzati dal fisco per fondare i propri accertamenti e possono riguardare:

-versamenti (per quanto concerne la dichiarazione dei redditi, per esempio);

-prelevamenti (per esempio, se il contribuente non riesce a dimostrare chi è il beneficiario. Si parla di importi superiori a 1000 euro al giorno e 5000 euro mensili).

Nella fattispecie, possono essere oggetto di indagini bancarie conti correnti, libretti di deposito, operazioni fuori conto (assegni e bonifici). Per quanto riguarda i contribuenti che possono essere soggetti a questo tipo di indagini si parla di: professionisti, imprenditori, lavoratori dipendenti, titolari di reddito fondiario e percettori di reddito di capitale. Quindi, titolari di conti bancari e cointestatari di conti.

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